L’articolo 1, commi da 4 a 10 del Dl 148/2017, il cosiddetto “Collegato alla Finanziaria 2018”, ha esteso l’ambito di applicazione della definizione agevolata, già prevista per i carichi affidati all’Agente della riscossione dal 2000 al 2016, anche ai carichi affidati dal 1° gennaio al 30 settembre 2017. Con un comunicato stampa del 29 ottobre scorso, l’Agenzia delle entrate-Riscossione ha annunciato la pubblicazione, nel proprio portale istituzionale, del modello per presentare la domanda di adesione per i debiti affidati alla riscossione da gennaio a settembre 2017, oltre che il modello destinato a quei contribuenti ai quali era stata rigettata l’adesione alla precedente definizione agevolata (Dl 193/2016) perché non in regola con i vecchi piani di rateizzazione.

Parte quindi la cosiddetta “rottamazione-bis” delle cartelle e degli avvisi – un’operazione da cui il governo conta di incassare un miliardo di euro, e che potrebbe riguardare oltre 53 mila contribuenti – interessando tre diverse tipologie di opportunità:

  • la rottamazione dei ruoli emessi dal 1° gennaio al 30 settembre 2017;
  • la possibilità di accedere nuovamente alla rottamazione anche per quei contribuenti che si erano visti respingere in precedenza la domanda perché non in regola con il pagamento di tutte le rate scadute al 31 dicembre 2016;
  • la possibilità per chi non ha pagato la prima (o unica) rata prevista a luglio o quella di settembre 2017 (prevista dalla precedente rottamazione) di non perdere i benefici previsti dalla definizione agevolata pagando quanto previsto entro novembre 2017.

Per quanto riguarda i debiti affidati alla riscossione nei primi nove mesi di quest’anno (dal 1° gennaio al 30 settembre 2017), chi aderisce dovrà pagare l’importo residuo del debito senza corrispondere le sanzioni e gli interessi di mora. Per le multe stradali, invece, non si devono pagare gli interessi di mora e le maggiorazioni previste dalla legge. Per aderire il contribuente deve presentare, entro il 15 maggio 2018, la propria richiesta di adesione, compilando l’apposito modello. Il Dl 148/2017 prevede che si possa pagare in unica soluzione (nel luglio 2018) o a rate, fino a un massimo di cinque (a luglio, settembre, ottobre e novembre 2018, mentre la quinta rata è fissata a febbraio 2019). Entro il 31 marzo 2018 l’Agenzia invierà al contribuente una comunicazione per posta ordinaria sulle somme che le sono state affidate entro il 30 settembre 2017 e per le quali non risulta ancora notificata la relativa cartella di pagamento.

Il decreto stabilisce anche una nuova chance per i “respinti”. Possono infatti accedere nuovamente alla “rottamazione” anche i contribuenti che, pur avendo dei piani di dilazioni in corso al 24 ottobre 2016, si sono visti rigettare la domanda di adesione alla definizione agevolata perché non in regola con il pagamento di tutte le rate scadute al 31 dicembre 2016. I contribuenti devono presentare, entro il 31 dicembre 2017, una nuova istanza di adesione alla definizione agevolata, compilando l’apposito modello. L’Agenzia invierà: entro il 31 marzo 2018 una comunicazione con l’importo del debito pregresso non versato, che dovrà essere pagato entro il 31 maggio 2018; entro il 31 luglio 2018 l’ammontare complessivo dovuto per la rottamazione, da pagare in un massimo di tre rate di pari importo (in settembre, ottobre e novembre 2018).

Arriva una “ciambella di salvataggio” per chi non ha pagato, come previsto, la prima rottamazione. Se non si è versata la prima (o unica) rata prevista a luglio o la seconda rata di ottobre 2017, ci si potrà mettersi in regola – e quindi non perdere i benefici previsti dalla definizione agevolata – versando quanto previsto entro il prossimo 30 novembre, senza oneri aggiuntivi e senza comunicazioni all’Agenzia delle Entrate-Riscossione. Per pagare si devono utilizzare i bollettini ricevuti dall’agente della riscossione con la comunicazione delle somme dovute.

Per ulteriori informazioni, oltre che per l’assistenza nella gestione della pratica di “rottamazione”, i contribuenti possono rivolgersi agli uffici territoriali Caaf Cgil.

Fonte Consorzio Nazionale CAF CGIL