E´ finita da qualche giorno la stagione fiscale e un bilancio è doveroso, soprattutto se si tiene conto della particolarità del 2015 con la sperimentazione del 730 precompilato, accompagnata all´inizio, e durante tutto il percorso, da dubbi e perplessità sulla poca gradualità dell´operazione e, col passare del tempo, da forti preoccupazioni sul rispetto dei tempi, espresse in primis proprio dai Caf, che si sono rilevate fondate, rendendo necessaria la proroga dei termini della scadenza dei modelli, dal 7 al 23 luglio.

Diciamo subito che il 93% dei contribuenti ha utilizzato il precompilato. Su 20.442.683 di dichiarazioni precompilate elaborate dall´Agenzia delle Entrate, sono stati inviati 19 milioni di modelli: 17.627.068 tramite Caf ed intermediari, 1.414.478 direttamente dal contribuente on line. Un dato che emerge con tutta chiarezza è che ben l´86% dei contribuenti ha preferito farsi assistere da professionisti e operatori competenti.

Il motivo per cui la stragrande maggioranza dei lavoratori e dei pensionati ha operato questa scelta è riconducibile alla necessità, in molti casi, di modificare o integrare la dichiarazione, cosa di per sé non troppo complicata, ma un supporto avrebbe dato maggiori garanzie di correttezza nella compilazione del modello e sgravato il contribuente da qualsiasi onere e preoccupazione. C´è di più: chi si è rivolto a un intermediario gode del beneficio di non dover conservare scontrini e ricevute delle spese, perché, in caso di controlli, il Fisco chiederà la documentazione che ritiene necessaria, direttamente all´intermediario.

Se il 93% degli italiani ha utilizzato il 730 precompilato – come ha osservato Valeriano Canepari, presidente della Consulta Caf – è anche grazie ai Centri di assistenza fiscale che si sono fortemente impegnati su questo fronte, affrontando non poche difficoltà.
L´Agenzia delle Entrate non ha ancora diffuso il dato sulla percentuale di dichiarazioni modificate, ma in considerazione dell´assenza di molti dati (da quelli sanitari a quelli relativi alle ristrutturazioni iniziate nel 2014) è intuibile che la percentuale di modifiche e integrazioni sarà molto elevata: secondo una prima stima elaborata dal Sole 24 Ore sulla base dei 730 gestiti dai Caf nel 2014, circa il 73,5% delle dichiarazioni trasmesse è stata modificata rispetto a quanto predisposto dall´Agenzia.

La modalità telematica di presentazione della dichiarazione dei redditi ha portato un forte incremento delle richieste del codice Pin di Fisconline. In totale gli utenti abilitati oggi sono 4,5 milioni, e si aggiungono ai 4,8 milioni di cittadini già in possesso del Pin dispositivo dell´Inps.

Chiusa la sperimentazione del 2015, adesso si inizia già a pensare al prossimo anno: dal 2016, infatti,la precompilata dovrebbe essere sempre più ‘precompilata´, visto che l´Agenzia delle Entrate inserirà nelle dichiarazioni un´ulteriore serie di informazioni (come i dati sulle spese mediche e farmaceutiche). Sarà quello il vero banco di prova che permetterà di stabilire se l´operazione sarà pienamente riuscita.

Mauro Soldini, presidente del Consorzio nazionale Caaf Cgil, commentando i risultati della fase sperimentale del 730 precompilato, ha osservato come questa sia stata robustamente sostenuta dai Centri di assistenza fiscale, non solo per le quantità elaborate e trasmesse, ma anche per gli innumerevoli grandi e piccoli ostacoli assorbiti dal sistema dei CAF, che ancora una volta ha garantito in larga misura la regolarità della campagna 730 che, insieme a UNICO – che vedrà gli stessi CAF impegnati fino a tutto settembre – rappresenta la grande parte del flusso delle entrate fiscali del Paese, visto l´affievolirsi nel corso degli ultimi anni di una concreta lotta all´evasione, all´elusione e all´abuso del diritto, per non parlare dell´assenza di qualunque serio dibattito politico sulla tassazione dei grandi patrimoni.

Tornando alla campagna 730 2015, Soldini ha sottolineato che il diritto di “sperimentazione” è stato concesso pressoché a tutti i soggetti, tranne che ai Caf. Ad esempio, i ritardi e le imprecisioni di molti sostituti d´imposta, soprattutto a partire dai più grandi, hanno costretto i nostri centri a rilavorare un´enormità di Certificazioni Uniche (C.U.), con ritardi e col rischio di assumersi direttamente la responsabilità di apportare modifiche oggettive ma non ricertificate dagli stessi sostituti, per timore delle sanzioni a loro carico per un ammontare di 100 euro a C.U. errata e corretta. Queste sanzioni saranno calmierate, mentre quelle a carico dei CAF verranno mantenute integralmente, con i rischi già più volte denunciati in capo al “danno erariale” , che, si torna a ribadire, rappresenta un caso di palese anticostituzionalità in merito agli obblighi fiscali di ciascun cittadino.

In merito ancora ai numeri, Mauro Soldini ha evidenziato che i CAAF della CGIL si riconfermano ancora i primi, con circa tre milioni di modelli 730 elaborati e trasmessi all´Agenzia delle Entrate, sui circa ottanta CAF attivi in Italia is there generic cialis.

Numeri importanti che però devono essere sempre da stimolo per un´intensificazione del proprio dovere di servizio e tutela ai lavoratori e ai pensionati.

30 luglio 2015

tratto dal sito del Caaf Nazionale